La legge in Emilia Romagna per i giovani talenti. Nel 2014 la prima misura che favoriva i giovani e le assunzioni dei talenti in Emilia Romagna, poi quasi a rafforzare una linea già tracciata, il provvedimento approvato lo scorso febbraio dall’Assemblea regionale e unica in Italia. Un territorio, divenuto la Data Valley europea che scommette sull’innovazione e sul progresso tecnologico, diventa anche terreno di coltura per giovani talenti e per motivare il rientro dei cervelli fuggiti all’estero.
La legge, una tradizione della Regione, nel solco della crescita e dello sviluppo
La nuova legge regionale che ha lo scopo di attrarre e trattenere giovani talenti, in particolare coloro che possiedono elevate specializzazioni, è la prima del genere a livello nazionale e prevede una serie di misure per incentivare i giovani a rimanere o tornare nella regione. Tra le misure, agevolazioni per le imprese che assumono giovani interessati a lavorare o fare ricerca in Emilia-Romagna; percorsi formativi personalizzati e pacchetti di servizi di welfare per giovani e le loro famiglie, che includono nidi, scuole, alloggi e conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
L’obiettivo principale della legge è quello di creare nuove opportunità da Rimini a Piacenza per i giovani talenti, in particolare nell’ecosistema dell’innovazione, delle università e del sistema produttivo. Lo scopo anche quello di attirare i cosiddetti “cervelli in fuga” favorendone il rientro, sia che si tratti di laureati in Italia ovvero di coloro che hanno acquisito una formazione di alto livello all’estero e che potrebbero così seriamente considerare un ritorno nel loro paese.
“Questa è una legge unica nel suo genere – spiega Stefano Bonaccini, presidente della Regione –. L’intero sistema regionale istituzionale, dei saperi, sociale ed economico, dimostra ancora una volta la capacità di lavorare insieme a obiettivi comuni e condivisi (…). I giovani sono per noi determinanti a costruire una regione dinamica e coesa (…). In un territorio che offre già una buona qualità di vita ed esprime eccellenze uniche al mondo ai giovani talenti, e più in generale, ai ragazzi e alle ragazze diciamo di venire in Emilia Romagna, perché il futuro è già qui ed è qui che investiremo, valorizzandole, sulle loro capacità e attitudini”
Le risorse a disposizione
A disposizione molte risorse finanziarie: 115 milioni quelli già investiti cui si aggiungono 2 milioni provenienti dal bilancio regionale e oltre 100 destinati a garantire il diritto allo studio con borse universitarie da devolvere in denaro e servizi. Ci saranno anche 13 milioni previsti, sempre nel bilancio 2023, per favorire investimenti in progetti selezionati con l’ultimo bando della legge 14 e che si tradurranno in assunzioni di personale qualificato o per l’ingresso di ricercatori. A questi fondi si aggiungeranno quelli di tutti i soggetti esterni coinvolti, dalle istituzioni universitarie ai privati. Il testo prevede infatti il coinvolgimento diretto delle imprese e del sistema produttivo emiliano- romagnolo. A tal fine sarà elaborato un “Manifesto permanente” che coinvolgerà aziende e filiere e la Regione si farà carico di potenziare i sistemi informativi e digitali per favorire l’incontro di offerta e domanda di talenti e l’anticipazione dei fabbisogni di competenze, nonché la partecipazione a programmi europei per la mobilità professionale e imprenditoriale.
Le opportunità della Data Valley per uno sviluppo sostenibile
La Data Valley dell’Emilia-Romagna sta diventando sempre più un hub per i big data, l’innovazione digitale e lo sviluppo umano. Grazie alle reti dei tecnopoli, dell’alta tecnologia e dell’alta formazione, la regione è in grado di offrire percorsi di specializzazione e qualificazione in diverse aree di interesse. Inoltre, il Tecnopolo di Bologna ospita già il supercomputer europeo Leonardo e il Data Centre del Centro meteo europeo, asset che consentono di avere uno stretto collegamento fra Atenei e sistema delle imprese.