L’abito non fa il monaco. Ma è proprio vero?
“L’abito non fa il monaco”. Mah non è poi così vero. Questo vecchio detto che suggerisce di non farsi influenzare dall’aspetto nel giudicare una persona ha senz’altro molti limiti. Che l’aspetto esteriore di una persona non sia indicativo del suo valore o delle sue capacità è vero, ma il modo in cui ci vestiamo può avere un impatto significativo sulla nostra carriera e sulle nostre interazioni professionali. E quando parliamo di dress code business, ovvero di quelle regole da rispettare quando ci vestiamo per andare al lavoro, ci riferiamo proprio a questo: all’aspetto che può influenzare la percezione che gli altri hanno di noi.
La prima impressione
La psicologia sociale insegna che le prime impressioni si formano nei primi sette secondi di un incontro. Durante questo breve lasso di tempo, il nostro cervello elabora informazioni visive per formulare giudizi iniziali. Un dress code business appropriato e professionale può comunicare competenza, affidabilità e attenzione ai dettagli. Mentre un look trasandato o inadeguato potrebbe indicare poco interesse a presentarsi in modo gradevole, indicando una mancanza di rigurdo verso gli altri.
Il dress code business e la cultura aziendale
Alcune aziende, soprattutto nel mondo anglosassone adottano un dress code, ovvero indicano le linee guida per l’abbigliamento dei loro dipendenti con lo scopo di rafforzare la loro identità e cultura. In settori come la finanza o il legale, dove la formalità è essenziale, un abbigliamento elegante e più tradizionale trasmette un’impressione di serietà e professionalità. Doti importanti nel caso, appunto, si debbano gestire somme di denaro o patrimoni. Al contrario, nelle industrie creative o tecnologiche, dove l’innovazione e la flessibilità sono valori fondamentali, un dress code più casual può favorire un ambiente di lavoro rilassato e stimolante.
La percezione della competenza
Molti studi hanno dimostrato che il modo in cui ci vestiamo può influenzare la percezione delle nostre competenze. Ad esempio, un’indagine condotta dall’Università di Yale ha rivelato che i partecipanti consideravano più competenti e capaci coloro che indossavano abiti formali rispetto a quelli vestiti in modo casual. Questo effetto psicologico può essere particolarmente rilevante nei contesti di negoziazione o durante le presentazioni, dove un abbigliamento curato o l’aderenza a un dress code business studiato per l’occasione, rafforzano l’autorità e la persuasività del relatore.
L’autostima e la produttività
Il modo in cui ci vestiamo può anche influenzare il nostro stato d’animo e la nostra autostima. Indossare abiti che ci fanno sentire a nostro agio e sicuri di noi stessi può migliorare il nostro umore e la nostra concentrazione. Alcuni psicologi parlano di “cognizione indotta dall’abbigliamento”, un fenomeno per cui i vestiti che indossiamo possono influenzare il nostro comportamento e la nostra produttività.
L’equilibrio tra conformità e individualità
Mentre è importante rispettare il dress code aziendale, è altrettanto essenziale trovare un equilibrio tra conformità e gusto personale. Esprimere il proprio stile individuale infatti può aiutare a sentirsi più autentici e a stabilire connessioni genuine con i colleghi. Tuttavia, è fondamentale assicurarsi che il proprio abbigliamento sia appropriato al contesto lavorativo e non distolga l’attenzione dai propri meriti professionali.
L’evoluzione del dress code
Negli ultimi anni, molti luoghi di lavoro hanno adottato dress code più flessibili, o li hanno addirittura aboliti riflettendo un cambiamento culturale verso ambienti di lavoro più inclusivi e orientati al benessere dei dipendenti. Il fenomeno del “casual Friday” o l’adozione di politiche di abbigliamento casual durante tutta la settimana lavorativa sono esempi di come le aziende stiano cercando di bilanciare professionalità e comfort. Lasciare completa libertà nell’abbigliamento non è però sempre opportuno: un personale vestito in modo variopinto e fantasioso, non in line a con l’istituzione di riferimento, ma neppure coi canoni minimi di decoro, è un rischio che è meglio non correre. Le tendenze della moda che vanno verso una deregulation totale degli schemi, può avere ricadute negative sull’immagine aziendale. Dunque, anche in contesti più rilassati, è importante dare qualche regola di base perché i dipendenti mantengano un aspetto curato e professionale.
Insomma l’abito non fa il monaco, ma può sicuramente influenzare la percezione che gli altri hanno di noi e il modo in cui ci sentiamo e agiamo sul posto di lavoro. Un dress code moderno che definisca un abbigliamento appropriato senza sacrificare la personalizzazione, è oggi uno strumento potente per migliorare l’immagine aziendale comunicando professionalità, competenza e appartenenza alla cultura aziendale.