L’era digitale ha trasformato profondamente il mondo del lavoro, dando particolare impulso ai lavori digitali e introducendo nuove opportunità ma anche sfide inedite. Automazione, intelligenza artificiale, lavoro da remoto e piattaforme on line stanno ridefinendo competenze, settori e modalità di occupazione. Questo scenario impone ai giovani di adattarsi rapidamente, aggiornando competenze digitali e implementando soft skills per restare competitivi nel mercato.

lavori digitali: servono a far funzionare sistemi complessi in odo semplice e sicuro connettendo il mondo.

I principali cambiamenti nei lavori digitali

Automazione e Intelligenza Artificiale (AI)

Secondo il World Economic Forum, in seguito alla crescente automazione di tutti i processi, entro il 2025 circa il 50% dei lavoratori avrà bisogno di aggiornare le proprie competenze o acquisirne di nuove per restare competitivi nel mercato.

L’IA (Intelligenza artificiale) da un lato sta eliminando alcuni lavori ripetitivi, dall’altro sta creando nuove professioni, come esperti di machine learning, data scientists, specialisti in cybersecurity e prompt engineers, una figura, quest’ultima, emergente, specializzata nell’ottimizzazione delle richieste fatte all’AI per ottenere risposte più complete e pertinenti.

Tra i lavori digitali cruciale sarà il ruolo del professionista di cyber security

Lavoro da remoto e ibrido

Il 58% dei dipendenti europei ha lavorato da remoto almeno parzialmente nel 2023 (Eurostat). La gran parte di loro ha acquisito dimestichezza con l’uso delle piattaforme informatiche, le registrazioni e la gestione dei verbali con l’AI. Queste importanti competenze sono utili anche oggi e sempre più lo saranno in futuro, consentendo di risparmiare tempo e ottimizzare i risultati dei brief.

I modelli di lavoro ibrido migliorano il work-life balance ma richiedono maggiore autodisciplina e capacità di gestione autonoma del tempo. A volte questa maggiore libertà coincide con una nuova concezione del lavoro finalizzata al raggiungimento degli obiettivi in un certo lasso di tempo aumentando la motivazione e il coinvolgimento.

Gig economy e nuove forme contrattuali

Le piattaforme digitali (Uber, Upwork, Fiverr) stanno cambiando il concetto di lavoro tradizionale. Si tratta di nuove modalità di utilizzo dei servizi, estremamente facili da fruire e che ribaltano le modalità più tradizionali. È necessario un passaggio graduale che integri i nuovi ai vecchi servizi senza creare shock occupazionali, e questo richiederà competenze in molteplici ambiti. Secondo McKinsey, il 20-30% della forza lavoro nei paesi sviluppati opera già nella gig economy.

Competenze richieste nel nuovo mercato del lavoro

Stiamo parlando di hard skills: programmazione, analisi dati, cybersecurity e tutte le professioni in ambito tecnico. Poi serviranno risorse anche nell’ambito della comunicazione, intesa a coprire tutti gli aspetti delle attività di impresa. Se le relazioni, sia in termini di risorse umane, sia in termini di fiducia nel brand, saranno essenziali in futuro, altrettanto necessario sarà concentrarsi sull’employer branding, per migliorare la reputazione aziendale ed essere in grado di attrarre talenti.

Soft skills: si tratta di pensiero critico, problem solving, gestione del tempo, intelligenza emotiva e capacità di lavorare in team, tutte competenze fondamentali. Se ne parla da tempo. Ci sono però molte aziende che non coltivano questi aspetti che invece dovrebbero essere declinati su tutti i livelli operativi e implementati nell’ambito dei lavori digitali orientati alla comunicazione, ad un corretto uso dei social, delle e-mail delle newsletter e dei contenuti dei siti. Coltivare l’acquisizione delle soft skills significa anche motivare e responsabilizzare i dipendenti e coinvolgerli nell’impresa in modo autonomo e proattivo.

L’85% dei lavori del 2030 ancora non esiste (Dell Technologies). È certo che, man mano che procedono le carriere, ci si debba aggiornare per tenere il passo col progresso tecnologico. Ad esempio, si intravede già oggi l’importanza del prompt engineer. Una figura che, a seconda della professione (comunicazione, informatica, ingegneria ma anche arte e fotografia e altri ambiti umanistici), dovrà inserire le giuste istruzioni per utilizzare al meglio l’Intelligenza Artificiale e ottenere la massima resa nelle risposte, sia in termini di completezza che di affidabilità.

Impatti positivi e negativi della digitalizzazione

Aspetti positivi Aspetti negativi
Maggiori opportunità di lavoro a distanza Rischio di alienazione sociale
Accesso a nuovi mercati globali Maggiore precarietà contrattuale
Flessibilità lavorativa Possibile erosione del confine tra vita privata e professionale
Automazione di lavori ripetitivi Necessità di continua riqualificazione

 Come prepararsi al futuro del lavoro?

  • Formazione continua: corsi online, certificazioni digitali e specializzazioni. In tutti i campi saranno necessari aggiornamenti periodici, organizzati dalle aziende e favorendo l’accesso a corsi specifici per i professionisti.
  • Networking digitale: utilizzo professionale di LinkedIn e altre piattaforme per ampliare le opportunità lavorative. Non solo. LinkedIn diverrà una piattaforma per tutte le professioni commerciali e per chi intende sviluppare strategie di marketing. Consente infatti una visione completa e molto accurata del mercato e delle sue potenzialità. Esperienza e capacità di maneggiare in modo professionale questo strumento di lavoro, sarà molto importante.
  • Adattabilità: è la capacità di reinventarsi e acquisire nuove competenze. Qui si inseriscono le soft skill. Curiosità e disponibilità all’aggiornamento saranno requisiti essenziali per procedere con le carriere.
  • Cybersecurity e consapevolezza digitale: protezione dei propri dati e gestione della reputazione online. Si tratta di professionalità estremamente importanti. Dalla gestione dei dati dipende il funzionamento delle aziende. Attacchi hacker possono compromettere al tal punto il corretto funzionamento dei gestionali da portare, in alcuni casi, al fallimento dell’impresa. Con danni più devastanti di quelli provocati da una catastrofe naturale.

Il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente, con i lavori digitali che assumono un ruolo sempre più centrale e richiede un approccio flessibile e proattivo. È importante anche valutare attentamente il percorso scolastico. Continuare a valorizzare le scelte umanistiche a dispetto di quelle tecnico/scientifiche può rappresentare un freno agli sbocchi lavorativi. Se infatti da un lato è vero che le competenze umanistiche sono un buon viatico per l’acquisizione di quelle scientifiche, è anche vero che il lasso di tempo per acquisire una cultura così completa potrebbe superare quello a disposizione. I giovani devono investire nella formazione digitale e nello sviluppo delle soft skills per affrontare le sfide dell’era digitale e cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione tecnologica.

Fonti:

  • World Economic Forum, Future of Jobs Report 2023
  • Eurostat, Digital Economy Report 2023
  • McKinsey & Company, The Gig Economy 2022
  • Dell Technologies, Future Workforce Study 2022