Le nuove professioni: i dati
Ricerca e selezione del personale oggi significa anche capire ed orientare alle nuove professioni emerse dalla diffusione e dallo sviluppo delle tecnologie digitali.
Studiare e formarsi per rimanere sempre aggiornati, è questa la ricetta vincente per avere competenze al passo coi tempi e rispondenti a nuove professionalità. L’evoluzione del mondo del lavoro ha subito una forte accelerazione grazie all’innovazione tecnologica e digitale, e all’automazione. Secondo il World Economic Forum, nei prossimi 3 anni, a livello globale nasceranno 133 milioni di nuove opportunità occupazionali, a fronte di 75 milioni di posti di lavoro destinati a scomparire. Un saldo nettamente positivo: da valutare con attenzione per chi ancora studia (Fonte Corriere della Sera)
Secondo una stima Unioncamere solo in Italia, ci sarà bisogno, in questo lasso di tempo, di 2,5 milioni di occupati in più. E il 75% delle aziende italiane intende istituire processi di aggiornamento e ridefinizione delle professionalità del personale. Fondamentale, dunque, l’acquisizione di nuova conoscenza, sia tecnica che trasversale, tanto per gli studenti quanto per i professionisti. Importanti in particolare le soft skills, destinate ad avere un impatto determinante sulle retribuzioni.
Mismatch formazione-mercato del lavoro
Resta il gap tra le competenze offerte dai percorsi universitari e scolastici e le richieste del mercato del lavoro e questo rallenta la crescita dell’intero sistema-Paese. Nel settore ICT, per esempio, tra domanda e offerta di competenze c’è uno sbilancio del 18%. Massimo quindi dovrà essere l’impegno della scuola e dell’università per innovare i programmi e le modalità di insegnamento. Purtroppo l’età media dei docenti è tra le più alte in Europa e questo costituisce un freno all’aggiornamento e alla modernizzazione della didattica.
Come si muove la ricerca e selezione del personale?
Il profilo ideale: tra pensiero computazionale e social media
Tra le professioni emergenti più richieste vi sono quelle legate al web e al digitale. Quella del Web Content Editor o del Digital Strategist sono esempi di nuove professioni emergenti, insieme ad esse, le professionalità che analizzano i dati statistici dei social per progettare o correggere le strategie di marketing. Non sono da meno le figure di Ingegneri informatici, esperti di IOT, intelligenza artificiale, cyber security, i professionisti dell’industria: robotica, automobilistica e logistica. E tante saranno le opportunità anche in altri settori più tradizionali. Nella sanità: gli educatori della salute che formeranno sui rischi e la prevenzione. Per l’ambiente si apriranno le porte a centinaia di migliaia di Green Jobs; nuove occasioni di lavoro anche in ambito formazione e finanza e commercio.
Libere professioni
Grande è l’impulso allo sviluppo delle professioni autonome. Da un rapporto dell’ufficio studi di Confcommercio si evidenzia la trasformazione in atto. Il tasso di crescita è in media del 2% all’anno. I liberi professionisti in Italia sono ormai 1,4 milioni e rappresentano il 6,1% degli occupati. Nei nove anni tra il 2008 e il 2017 il numero di coloro che esercitano una libera professione è aumentato del 21%. Nel decennio oggetto dell’analisi free lance e professionisti indipendenti non iscritti ad albi o ordini sono aumentati del 62%, rappresentando ormai un totale di circa 370 mila occupati.
Dunque un appello rivolto soprattutto per i giovani: guardatevi attorno, inventatevi analisti e riscoprite l’importanza della statistica, delle professioni tecniche e di quelle competenze che servono a maneggiare gli strumenti digitali. Attenzione non bastano però solo skills tecniche, sono sempre necessarie anche quelle più tradizionali e personali come creare contenuti o riuscire a tessere le giuste relazioni per lavorare con successo in team.